Catanzaro – L’operazione Katarion ha portato alla luce un sofisticato sistema criminale gestito dalla cosca Muto di Cetraro. Le indagini, condotte dai Carabinieri e coordinate dalla Dda di Catanzaro, hanno evidenziato il coinvolgimento di numerosi individui con ruoli chiave nella gestione del traffico di droga e delle estorsioni.
Al vertice dell’organizzazione, Mario Cianni è stato identificato come il principale gestore del traffico di stupefacenti, mentre Alfonso Scaglione si occupava della distribuzione sulla piazza di Scalea. Alessio Presta e Maurizio Tommaselli, invece, avevano un ruolo attivo nella rete di pusher e fornitori, operanti in diverse località del Tirreno cosentino.
La rete era strutturata in modo da garantire un flusso costante di sostanze stupefacenti e una protezione interna basata su minacce ed estorsioni. Le indagini hanno documentato circa 250 episodi di cessione di droga, oltre a numerosi casi di violenza e intimidazione nei confronti di commercianti e imprenditori locali.
Le condanne confermate dalla Cassazione rappresentano una svolta importante nella lotta alla criminalità organizzata in Calabria. L’operazione Katarion dimostra come le forze dell’ordine e la magistratura siano riuscite a smantellare un’organizzazione radicata nel territorio, infliggendo un duro colpo alla cosca Muto e ai suoi affiliati.
La vicenda conferma l’importanza delle indagini antimafia e della collaborazione tra le istituzioni per contrastare il potere delle organizzazioni criminali, restituendo sicurezza e legalità ai cittadini.
Redazione Ius et Polis