Vigilante arrestato a Roma per omicidio: sparò a un ladro in fuga

Roma – Il 6 febbraio scorso, un tragico evento ha sconvolto la tranquillità della zona Cassia. Antonio Micarelli, 56 anni, ex vigilante, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario dopo aver sparato dieci colpi di pistola a un ladro in fuga, Antonio Ciurciumel, 24 anni, di nazionalità romena. Il giudice per le indagini preliminari (GIP), Antonella De Santis, ha disposto la misura cautelare in carcere, accogliendo la richiesta della Procura di Roma, rappresentata dal pubblico ministero (PM) Francesco Bellini.

Secondo le indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Roma Trionfale, Micarelli era appena rientrato dal lavoro quando ha notato movimenti sospetti nell’appartamento della vicina. I ladri stavano tentando di forzare una cassaforte dopo aver immobilizzato la proprietaria.

Dopo aver esploso alcuni colpi in aria a scopo intimidatorio, Micarelli ha inseguito i malviventi all’esterno dell’edificio. Secondo le immagini di videosorveglianza, il vigilante avrebbe sparato mentre Ciurciumel stava scavalcando una recinzione per fuggire. Il giovane è stato colpito alla testa e è morto in ospedale il giorno successivo.

La difesa di Micarelli, rappresentata dagli avvocati Luca Mariani e Giulia Ferrante, sostiene che l’uomo abbia agito per paura e in legittima difesa. Tuttavia, il PM Bellini ha sottolineato che le perizie balistiche e le immagini delle telecamere dimostrano che il colpo fatale è stato sparato a distanza ravvicinata e quando la minaccia era già cessata. Questo ha portato a escludere la legittima difesa e a formulare l’accusa di omicidio volontario.

Il caso ha acceso un dibattito sul concetto di autodifesa e sull’uso della forza in Italia. L’udienza preliminare è prevista per il prossimo mese, mentre continuano le ricerche dei complici del giovane ucciso.