ROMA – Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 10365/2025, ha stabilito che le multe elevate tramite autovelox privi di omologazione non sono valide. Questa decisione potrebbe avere un impatto significativo sui Comuni, che rischiano di dover rimborsare ingenti somme ai cittadini sanzionati ingiustamente.
Secondo la Suprema Corte, la normativa vigente prevede che i dispositivi utilizzati per il rilevamento della velocità debbano essere non solo approvati, ma anche omologati. La differenza tra le due certificazioni è sostanziale: l’approvazione attesta il rispetto di alcuni requisiti tecnici, mentre l’omologazione garantisce che il dispositivo sia stato sottoposto a test approfonditi per certificarne l’affidabilità.
L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Andrea Salvi, ha portato al sequestro di numerosi autovelox installati su tutto il territorio nazionale. Un imprenditore, accusato di frode in pubbliche forniture, è finito sotto processo per aver venduto apparecchiature solo approvate, ma dichiarate falsamente come omologate nei contratti con gli enti locali. La difesa dell’imputato, affidata all’avvocato Marco Bianchi, sostiene che la normativa in materia sia ambigua e che i dispositivi fossero comunque funzionanti.