TREVISO – È iniziato presso il Tribunale di Treviso il processo a carico di un uomo accusato di peculato per essersi appropriato indebitamente di 50.000 euro appartenenti al fratello invalido, senza pagare le rette della casa di riposo in cui era ricoverato. L’imputato, amministratore di sostegno dell’anziano dal 2002, è stato sostituito dopo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Treviso e coordinate dal pubblico ministero Alessandra Russo. La difesa dell’indagato è affidata all’avvocato Marco Bellini.
Le indagini e le accuse L’inchiesta è partita dalla denuncia del nuovo amministratore di sostegno, un avvocato trevigiano, che ha segnalato anomalie nella gestione finanziaria dell’anziano, tra cui la mancanza di rendiconti obbligatori. Gli accertamenti bancari della Guardia di Finanza hanno rivelato che l’imputato prelevava il denaro destinato alle rette della casa di riposo attraverso ricariche di carte di credito, prelievi in contanti e spese personali come pagamenti di utenze e polizze assicurative.
L’anziano, a causa di questi ammanchi, è rimasto debitore di 41.000 euro nei confronti della struttura che lo ospitava. L’operazione investigativa della Guardia di Finanza, in collaborazione con il Tribunale di Treviso, ha portato al rinvio a giudizio dell’ex tutore, attualmente sotto processo per peculato.