VARESE – Otto anni di reclusione e una provvisionale da 50mila euro. È questa la condanna inflitta dal gup del Tribunale di Varese, Alessandro Chionna, all’ex commercialista 61enne finito sotto processo per aver sottratto oltre un milione e trecentomila euro da procedure fallimentari di cui era curatore. Il processo si è svolto con rito abbreviato, dopo un’indagine complessa condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dal pubblico ministero Lorenzo Dalla Palma.
Il professionista, assistito dall’avvocato Paolino Ardia, era stato incaricato di gestire circa una decina di fallimenti come curatore presso gli uffici giudiziari di via Cacciatori delle Alpi. Ma secondo l’accusa, anziché tutelare i diritti dei creditori, avrebbe messo in piedi un sistema ben rodato per dirottare fondi pubblici e risorse fallimentari sui propri conti personali. Il metodo era sofisticato quanto sfrontato: false spese, documenti alterati e perfino estratti conto contraffatti con programmi di grafica, tutto per simulare pagamenti mai avvenuti o per sostituire gli IBAN delle procedure con i propri.
Uno degli episodi più gravi emersi durante il processo riguarda un mandato di pagamento ufficiale, firmato dal giudice e dal cancelliere, il cui codice IBAN è stato modificato in modo da far confluire i fondi sul conto personale dell’imputato. In un altro caso, avrebbe utilizzato un credito IVA di una procedura per coprire un proprio debito tributario. E mentre i creditori attendevano invano quanto loro spettava, il commercialista spendeva il denaro in auto di lusso e vacanze in mete esotiche.
L’Ordine dei Commercialisti di Varese si è costituito parte civile, rappresentato dall’avvocato Daniele Pizzi, ottenendo dal giudice il riconoscimento di un danno d’immagine pari a 100 euro per ciascuno dei circa 500 iscritti in media annuale degli ultimi dieci anni: «È una vittoria simbolica, ma importante. Abbiamo voluto tutelare non solo l’immagine dell’Ordine, ma anche quella dei tanti professionisti onesti».
Il sospetto iniziale della Procura era che il sistema coinvolgesse anche funzionari dell’Agenzia delle Entrate o del Tribunale, ma le indagini si sono concentrate unicamente sul commercialista, unico soggetto finora travolto da questo scandalo.