Il chirurgo estetico a processo: “Sfigurò una paziente con olio di silicone”

© Anna Shvets

BOLOGNA – Si aprirà il prossimo 10 giugno, davanti al giudice Simona Siena del Tribunale di Bologna, il processo a carico del chirurgo estetico Stefano Stracciari, accusato di lesioni colpose. Il procedimento nasce dalla denuncia di una donna che, nel marzo del 2023, si era sottoposta a un trattamento nel suo studio a Pianoro e si era ritrovata con il volto sfigurato. Secondo l’accusa, Stracciari avrebbe effettuato infiltrazioni con olio di silicone, una sostanza vietata da oltre trent’anni.

Il pubblico ministero Luca Venturi contesta al medico l’uso di un materiale non conforme e pericoloso, mentre l’avvocato della donna, Luca Portincasa, ha già annunciato la costituzione di parte civile. In aula, però, durante l’udienza preliminare tenutasi nei giorni scorsi davanti al giudice Filippo Ricci, né l’imputato né la parte offesa erano presenti. Stracciari è attualmente difeso d’ufficio dall’avvocato Alessandro Sulsenti.

Non si tratta, peraltro, dell’unico procedimento pendente nei confronti del dottore: è infatti indagato in altre inchieste per esercizio abusivo della professione, violazione dei sigilli, ricettazione e utilizzo di dispositivi medici non conformi. Il suo ambulatorio è stato sequestrato dai Nas e gli è stata inflitta una sospensione di un anno dall’esercizio della professione, misura alla quale si è sottratto riprendendo comunque a ricevere pazienti. Per questa ragione, il giudice ha disposto anche il divieto di dimora a Pianoro.

Nel fascicolo è presente anche un’altra accusa, quella di lesioni volontarie: Stracciari avrebbe spinto la paziente contro un muro dopo che lei, a distanza di mesi, era tornata nel suo studio per avere spiegazioni sul peggioramento delle sue condizioni. Per questa imputazione, considerata di lieve entità, è stato fissato un rinvio all’8 maggio, data in cui si discuterà della competenza territoriale, probabilmente a favore del giudice di pace.

“Confido nel lavoro dei magistrati – ha dichiarato la donna – ma la sofferenza per quello che ho subito rimane incancellabile. Spero venga fatta giustizia.” L’avvocato Portincasa, dal canto suo, ha parlato di una “soddisfazione moderata per l’avvio del processo”, sottolineando l’importanza del lavoro svolto dai consulenti e dalle forze dell’ordine.