LARINO – Con una sentenza che pone fine a un lungo iter giudiziario, il Tribunale di Larino ha assolto con formula piena un architetto di San Martino in Pensilis, finito sotto processo con l’accusa di concussione. La decisione è stata pronunciata dal collegio giudicante presieduto dal giudice Michele Russo, che ha ritenuto infondata la ricostruzione accusatoria portata avanti dalla Procura.
L’inchiesta aveva avuto origine da una denuncia presentata da una ditta impegnata nei lavori di ricostruzione post-sisma del 2002, in un progetto di edilizia agevolata (PEU). L’architetto, direttore dei lavori in quel cantiere, era stato accusato di aver preteso denaro in cambio dell’autorizzazione al prosieguo delle attività. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti e dalla Guardia di Finanza, l’uomo avrebbe abusato del suo ruolo per ottenere somme indebite dall’impresa.
La difesa, affidata all’avvocato Vittorino Facciolla, ha dimostrato che il pagamento richiesto dall’architetto riguardava un credito pregresso e del tutto legittimo, relativo a rapporti professionali antecedenti e separati rispetto alla direzione dei lavori. Tale impostazione è stata condivisa anche dalla Procura, che nel corso del processo ha rivisto la propria posizione iniziale, aderendo alla tesi difensiva.
Il Tribunale ha quindi escluso la sussistenza di qualunque elemento configurabile come concussione, pronunciando l’assoluzione con la formula più ampia: “perché il fatto non sussiste”. Nessuna misura cautelare era stata adottata nei confronti dell’architetto, che è rimasto l’unico imputato del procedimento.
La sentenza rappresenta per l’uomo la chiusura definitiva di una vicenda che lo ha profondamente segnato dal punto di vista umano e professionale. Per la comunità di San Martino in Pensilis, si tratta di un epilogo che restituisce chiarezza e serenità su un caso che aveva sollevato più di un interrogativo.
L’assoluzione dell’architetto ribadisce l’importanza di valutare attentamente il confine tra controversie economiche e ipotesi di reato, soprattutto in contesti delicati come quelli legati alla ricostruzione post-sisma del 2002.