Morte dopo la dose di cocaina: richieste di condanna per la rete di spaccio di Montecatini

© Maurício Mascaro

PISTOIA – Si avvia a una prima conclusione l’inchiesta che, a partire dalla tragica morte di una ventenne marchigiana, ha portato alla luce una rete di spaccio attiva a Montecatini. La giovane, residente in Valdinievole, aveva assunto una dose di cocaina il 18 giugno 2023, acquistata nella zona del Kursaal. Ricoverata d’urgenza, fu operata all’ospedale di Careggi ma morì sei giorni dopo a causa di un’emorragia.

Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Leonardo De Gaudio e condotte dai carabinieri della Stazione di Pescia e della Compagnia di Montecatini sotto la guida del comandante Francesco Marraccini, hanno ricostruito oltre 3.000 episodi di spaccio. Le cessioni avvenivano principalmente nel centro di Montecatini, in via Marsala e in altre zone periferiche. Undici gli imputati coinvolti, alcuni dei quali pregiudicati, molti originari del Nordafrica.

Davanti al gup Patrizia Martucci, ieri si è tenuta l’udienza preliminare. Il pm ha chiesto condanne fino a sei anni per chi ha scelto il rito abbreviato: sei anni e undici mesi per Aymane Khalis (27 anni, marocchino), due anni e due mesi per Baba Lamin (31 anni, gambiano), e due anni e undici mesi per Abdellahm Lofti (25 anni, marocchino). Per David Melisi, 66 anni, il processo seguirà il rito ordinario.

Particolarmente delicata la posizione di Adamo Superbo, 24 anni, difeso dall’avvocato Alessandro Mencarelli. A lui era inizialmente contestata la morte della giovane come conseguenza della cessione di stupefacenti, ai sensi dell’articolo 586 del codice penale. Tuttavia, la consulenza della dottoressa Ilaria Marradi ha stabilito che la ragazza soffriva di una patologia congenita al sistema circolatorio, escludendo un nesso causale diretto tra la cocaina e il decesso. Per Superbo è stata quindi chiesta l’assoluzione da questa accusa, ma rimane in piedi quella per spaccio, per cui è stata proposta una pena di un anno e quattro mesi. La madre della giovane, assistita dall’avvocato Guido Cappabianca, si è costituita parte civile.

Il giudice Martucci deciderà sulle richieste di patteggiamento e abbreviazione nella prossima udienza fissata per il 16 aprile.