TORINO – Dopo dieci anni di indagini, polemiche e interrogazioni parlamentari, si è chiuso con una sentenza di primo grado il processo relativo all’inchiesta Bigliettopoli, che ha coinvolto imprenditori, politici, pubblici ufficiali e forze dell’ordine. La pronuncia, emessa dal Tribunale di Torino, ha visto sei condanne e sette assoluzioni. Tra gli assolti figura Giulio Muttoni, fondatore della società di eventi “Set Up Live”, considerato dagli inquirenti uno dei principali indagati.
Muttoni era accusato di corruzione impropria: secondo l’accusa, avrebbe usato i biglietti per concerti e spettacoli come merce di scambio per ottenere favori da funzionari pubblici e politici. In particolare, avrebbe beneficiato di facilitazioni burocratiche e di accesso privilegiato a spazi pubblici per l’organizzazione di eventi. La sua posizione è stata ridimensionata nel corso del processo, fino alla sentenza letta dal giudice Paolo Gallo, che lo ha assolto da parte delle imputazioni e prosciolto per prescrizione da altre.
Difeso dall’avvocato Fabrizio Siggia, Muttoni ha accolto la sentenza con sollievo e commozione. Presente in aula anche l’ex senatore del Partito Democratico Stefano Esposito, suo amico di lunga data, inizialmente coinvolto nell’inchiesta ma poi archiviato a seguito della pronuncia della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittime circa 500 intercettazioni utilizzate nei suoi confronti. La stessa vicenda ha portato alla sanzione disciplinare del pubblico ministero Gianfranco Colace, trasferito alla funzione civile, destinato a Milano e privato di un anno di anzianità di servizio.
Muttoni, parlando ai giornalisti, ha dichiarato: “Sono moderatamente contento. Oggi si chiude un capitolo amaro. Mi hanno fatto chiudere un’azienda che funzionava. Ho visto molte persone allontanarsi, ma conservo la vicinanza della mia famiglia e di pochi, veri amici”. Una vicenda giudiziaria che ha avuto pesanti ripercussioni non solo sul piano penale, ma anche umano e professionale, e che ora, almeno per lui, sembra giunta a conclusione.
Le motivazioni della sentenza saranno rese note nei prossimi giorni. Intanto, per molti dei protagonisti della vicenda, il procedimento resta tutt’altro che chiuso: alcune condanne dovranno affrontare il secondo grado di giudizio e i riflettori sul caso restano accesi, anche alla luce delle irregolarità riscontrate durante le indagini.