Muore in scooter per evitare un pedone: la donna sarà processata per omicidio stradale

ANCONA – Si aprirà il prossimo 7 ottobre il processo a carico di una donna di 33 anni, originaria della Repubblica Dominicana e residente a Monsano, rinviata a giudizio per omicidio stradale in relazione alla morte di Riccardo Allegrini, operaio 40enne di Chiaravalle deceduto il 7 marzo 2023 in un drammatico incidente in via Sant’Antonio, nel territorio comunale di Monsano. A disporre il rinvio a giudizio è stata la giudice dell’udienza preliminare Francesca De Palma, su richiesta della Procura dorica.

Secondo la ricostruzione accusatoria, la donna stava camminando a bordo strada in orario serale, priva di indumenti riflettenti e lungo un tratto di strada extraurbana non illuminato. Procedeva nella stessa direzione del mezzo condotto da Allegrini, uno scooter Yamaha T-Max 500. L’uomo, per evitarla, avrebbe sterzato bruscamente finendo prima contro un palo della segnaletica, poi contro un albero e infine urtando nuovamente il pedone, che riportò fratture multiple guaribili in 30 giorni.

Allegrini morì sul colpo. Lasciava la moglie Michela e due figli piccoli. La famiglia, rappresentata dagli avvocati Maurizio Barbieri e Davide Toccaceli, si è costituita parte civile chiedendo un risarcimento danni di oltre un milione di euro.

La donna imputata, difesa dall’avvocato Marco Chiarugi, ha sempre sostenuto una versione alternativa dei fatti: non avrebbe attraversato la carreggiata, bensì camminato sul ciglio erboso della strada, senza mai invadere la corsia. Inoltre, non vi sarebbero testimoni oculari diretti in grado di confermare né smentire una dinamica piuttosto complessa.

La vittima guidava senza patente – revocata nel 2018 – e con il mezzo privo di revisione. Elementi che potrebbero emergere nel dibattimento, insieme alla valutazione dei comportamenti reciproci nel determinare l’evento tragico.