ROMA – Con la formula più ampia, “perché il fatto non sussiste”, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma ha assolto Marcello Minenna, ex direttore dell’Agenzia delle Dogane e attuale assessore all’Economia della Regione Calabria. La vicenda, risalente al 2021, ruotava attorno al licenziamento del dirigente Alessandro Canali, già vice direttore della Segreteria del vicepresidente Adm.
A presiedere il procedimento è stato il GUP di Roma, che ha accolto le richieste della difesa – rappresentata dagli avvocati Gianluca Tognozzi, Roberto d’Atri e David Leggi – rigettando le accuse mosse a Minenna di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. Il procedimento era nato da una lunga serie di esposti presentati da Canali, il quale aveva denunciato presunti favoritismi nei confronti di Patrizia Bosco, compagna di Minenna e funzionaria dell’Agenzia.
Secondo l’accusa – sostenuta dalla Procura di Roma – Minenna avrebbe agito in violazione del principio di imparzialità amministrativa, favorendo la compagna e punendo Canali con un provvedimento disciplinare che portò al suo licenziamento. Al centro del capo d’imputazione vi era una determina direttoriale che, secondo la tesi accusatoria, sarebbe stata utilizzata in modo retroattivo per giustificare un ordine di servizio che riorganizzava la struttura, avvicinando Bosco alla direzione di Minenna.
Tuttavia, il giudice ha ritenuto infondate le ipotesi accusatorie, anche alla luce del fatto che il reato di abuso d’ufficio è stato nel frattempo abrogato dalla legge di riforma firmata dal Presidente della Repubblica.
La sentenza odierna si aggiunge ad altri sei procedimenti archiviati in passato, tutti legati a esposti presentati da ex dipendenti dell’Agenzia. “Accuse infamanti e pretestuose, smontate punto per punto”, hanno dichiarato i legali di Minenna in una nota.