MILANO – Si è concluso con un verdetto di assoluzione per tutti gli imputati il processo a carico di quattro agenti di polizia accusati, a vario titolo, di violenza e omissioni nei confronti di un minore egiziano ospitato nel centro di prima accoglienza “Casa Testi” di Milano. Il giudizio, celebrato davanti alla settima sezione penale del Tribunale, si è chiuso ieri con una sentenza che ha accolto integralmente le richieste difensive, rinviando alle motivazioni – attese nelle prossime settimane – il dettaglio della decisione.
Il caso risale alla notte del 5 aprile 2023, quando, secondo la ricostruzione dell’accusa, un ragazzo egiziano di 16 anni, fermato per un controllo e trovato in possesso di una pinza multifunzione con lama di 8 centimetri, sarebbe stato accompagnato nella struttura in viale Fulvio Testi e lì, dopo essersi rifiutato di firmare il verbale e aver inveito in arabo, sarebbe stato aggredito da uno dei poliziotti.
L’agente principale era stato imputato per minaccia aggravata, con le aggravanti dell’abuso di potere, dell’uso dell’arma e della minorata difesa della vittima. Secondo la Procura – con la pm Cristiana Roveda titolare del fascicolo – avrebbe ammanettato il ragazzo, puntandogli la pistola d’ordinanza alla tempia, colpendolo con calci e proferendo insulti a sfondo razziale. Gli altri tre agenti erano finiti a processo per omessa denuncia, accusati di non aver segnalato l’episodio alle autorità, pur avendovi assistito.
Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a otto mesi per il primo agente e a quattro mesi per ciascuno dei colleghi. Tuttavia, la Corte ha ritenuto insussistenti le prove per configurare responsabilità penali a carico degli imputati.
L’avvocato Piero Porciani, difensore dei quattro agenti, ha espresso piena soddisfazione per la sentenza: “Il Tribunale ha riconosciuto che non è stata commessa alcuna irregolarità. I miei assistiti hanno agito nel rispetto delle loro funzioni”.
Il giovane egiziano, costituitosi parte civile, aveva raccontato in aula la propria versione dei fatti, supportata anche dalla testimonianza del custode della struttura, presente quella notte. La serata si concluse con tensioni tra gli altri ospiti del centro – all’epoca 47 minori stranieri non accompagnati – e la polizia, intervenuta con spray urticante e rinforzi.
La vicenda, pur conclusa in sede penale con assoluzioni, ha riportato l’attenzione sulle condizioni nei centri di accoglienza per minori e sul delicato equilibrio tra sicurezza e tutela dei diritti fondamentali.