PAVIA – Si avvia verso la conclusione il processo per la morte del maestro d’asilo Daniele Marchi, deceduto il 23 gennaio 2023 in viale Resistenza mentre si recava al lavoro in bicicletta. Alla sbarra con l’accusa di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso e dalla fuga c’è Loredana Casale, insegnante di un istituto superiore, che ha scelto di essere giudicata con il rito abbreviato.
Durante l’udienza, la pubblica ministera Valentina Terrile ha chiesto la condanna a tre anni di reclusione. Una pena inferiore rispetto alla soglia prevista dal Codice penale, in virtù dello sconto per il rito alternativo e della concessione delle attenuanti generiche. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Casale avrebbe invertito il senso di marcia in prossimità di un’intersezione, travolgendo il ciclista e allontanandosi senza prestare soccorso.
Inizialmente, la Procura aveva richiesto l’archiviazione per l’aggravante della fuga, limitando l’accusa al solo omicidio stradale. Tuttavia, i familiari della vittima, rappresentati dall’avvocato Marco Casali, si sono opposti alla richiesta, spingendo il giudice per le indagini preliminari a rimandare gli atti al pubblico ministero per una riformulazione dei capi d’imputazione. L’accoglimento dell’opposizione ha dunque riaperto il caso sotto una luce più severa.
Nel corso dell’udienza, la difesa di Loredana Casale ha contestato con forza le aggravanti, sostenendo che la docente non si sarebbe resa conto immediatamente della gravità dell’impatto e avrebbe comunque contattato i soccorsi. Gli avvocati dell’imputata hanno insistito sul fatto che non vi fosse una reale volontà di fuggire né un dolo omissivo.
L’udienza è stata rinviata al 5 giugno, giorno in cui è attesa la sentenza. La vicenda ha avuto forte risonanza nella comunità scolastica e tra i residenti del quartiere, colpiti dalla tragica perdita di un educatore molto amato e stimato.