Crescentino, processo al piromane: incendiò l’auto del maresciallo per fermarne le indagini

È iniziato presso il Tribunale di Vercelli il processo a carico di Paolo Dantone, 49 anni, residente a Crescentino, accusato di aver dato alle fiamme, nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 2022, l’automobile del maresciallo capo Gesualdo Marrapodi, oggi comandante della stazione locale dei Carabinieri. L’episodio, avvenuto nel centro cittadino, aveva subito destato allarme per la natura dolosa dell’incendio e per il bersaglio: un ufficiale dell’Arma impegnato in indagini delicate.Secondo la ricostruzione dell’accusa, coordinata dal pubblico ministero titolare del fascicolo, l’azione incendiaria non sarebbe stata dettata da una mera volontà distruttiva, bensì da un preciso intento intimidatorio. L’obiettivo, sostengono gli inquirenti, sarebbe stato quello di costringere Marrapodi al trasferimento, ostacolando così il proseguimento di alcune attività investigative che riguardavano da vicino l’imputato.Il maresciallo si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Patrizio Cavallone, e ha presenziato in aula all’avvio del procedimento, svoltosi lo scorso 7 aprile. La difesa di Dantone è affidata all’avvocato Antonio Mencobello. Nel corso dell’udienza, il giudice ha dato avvio al dibattimento, disponendo la trascrizione integrale delle intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte durante le indagini. Si tratta di materiale che potrebbe rivelarsi decisivo per chiarire la volontarietà dell’atto e il suo movente.Determinante, nei primi momenti, fu l’intervento dei Vigili del Fuoco, che riuscirono a contenere le fiamme evitando che l’incendio si propagasse alle auto vicine e alle abitazioni della zona. Solo in seguito all’analisi dei resti dell’Opel Astra bruciata vennero individuate tracce di acceleranti, confermando la natura dolosa dell’atto.L’udienza è stata aggiornata, in attesa della prossima fase istruttoria, che vedrà anche la deposizione di alcuni testimoni chiave. L’accusa dovrà dimostrare non solo la responsabilità materiale di Dantone, ma anche il legame diretto con un tentativo di condizionamento dell’attività investigativa dell’Arma. La difesa, dal canto suo, ha annunciato battaglia.

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