È finito con un’assoluzione il processo a carico di Mario Morelli, 33 anni, imputato per resistenza a pubblico ufficiale in relazione a un episodio avvenuto il 4 dicembre 2018. Il Tribunale di Avezzano, presieduto dal giudice Giuseppe De Ninis, ha accolto le tesi difensive e ha assolto l’imputato con formula piena, ritenendo insussistenti gli estremi del reato contestato.Secondo l’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato, il 4 dicembre 2018 Morelli avrebbe ostacolato l’esecuzione di un provvedimento di aggravamento della misura cautelare, che prevedeva il passaggio dagli arresti domiciliari alla detenzione in carcere. Sei agenti della Polizia di Stato si erano recati presso l’abitazione dell’uomo per eseguire l’ordinanza, ma, secondo quanto verbalizzato, Morelli avrebbe opposto resistenza verbale, proferendo frasi minacciose nei confronti dei poliziotti.Tra le espressioni riportate negli atti figurano affermazioni come: “Quella che tenete voi ce l’ho pure io”, che secondo l’accusa costituirebbero un chiaro riferimento ad un’arma, e “Se stavate sotto a Napoli già vi avevano sparato”, con riferimento ad episodi di cronaca nera. L’imputato, difeso dall’avvocato Luca Motta, ha sempre respinto le accuse, sostenendo di non aver mai minacciato gli agenti, ma solo protestato verbalmente contro l’ennesimo provvedimento a suo carico.Il giudice, al termine del dibattimento, ha ritenuto che le dichiarazioni di Morelli, per quanto sopra le righe, non avessero costituito una concreta minaccia o un ostacolo fisico all’operato degli agenti. Da qui l’assoluzione, che chiude un procedimento durato oltre sei anni. La difesa ha espresso soddisfazione per l’esito, sottolineando come sia stato riconosciuto il diritto dell’imputato ad esprimere il proprio dissenso, pur in un contesto di tensione.


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