Appalto da 56 milioni all’Asl To3, assolti in quattro: “Il fatto non sussiste”

TORINO – Si è concluso con quattro assoluzioni piene il processo che ruotava intorno a un maxi appalto da 56 milioni di euro all’Asl To3, che nel 2018 riguardava la realizzazione di opere e la fornitura di materiali destinati agli ospedali di Venaria, Rivoli e Pinerolo. Nella giornata di ieri, il tribunale di Torino ha emesso il verdetto: “il fatto non sussiste”.

Tra gli assolti figura anche Flavio Boraso, ex direttore generale dell’azienda sanitaria, in carica dal 2015 al 2020. Boraso era accusato di corruzione e turbativa d’asta, ma la Corte, presieduta dal giudice, ha accolto le richieste della difesa e ha emesso una sentenza di piena assoluzione.

Assolti con la medesima formula anche altri tre imputati, tra cui un luogotenente dei carabinieri, all’epoca dei fatti in servizio presso l’aliquota di polizia giudiziaria della Procura di Torino e oggi in servizio a Cirié.

Il militare era finito sotto accusa per un presunto episodio di favoreggiamento, ma anche per lui la sentenza è stata netta. L’unica condanna del procedimento riguarda un sottufficiale della Guardia di Finanza, ritenuto colpevole di rivelazione di segreti d’ufficio. Il tribunale lo ha condannato a nove mesi di reclusione, pena sospesa. L’indagine, avviata nel 2018, aveva acceso i riflettori su presunti meccanismi di favoritismo all’interno dell’Asl To3 e aveva portato a ipotizzare un sistema di assegnazione irregolare di appalti pubblici.

Tuttavia, le risultanze processuali non hanno confermato le accuse principali, conducendo a un ribaltamento delle ipotesi accusatorie. Né il pubblico ministero né le difese hanno rilasciato dichiarazioni dopo la lettura della sentenza.

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