Lecce – Tre anni e sei mesi di reclusione. È la condanna inflitta a un uomo di 45 anni, originario di San Cesario, accusato di aver perseguitato e maltrattato per mesi la sua ex compagna. La sentenza è stata pronunciata dal collegio giudicante del tribunale di Lecce, presieduto dalla giudice Annalisa De Benedictis, a conclusione di un processo segnato da elementi inquietanti e da una perizia psichiatrica richiesta dalla difesa.
L’imputato, infatti, era già sottoposto alla misura cautelare del braccialetto elettronico, che però aveva violato in modo plateale: lo ha rotto e fotografato, postando poi l’immagine su Facebook, in aperta sfida alle autorità. Da quel momento avrebbe ripreso a tormentare la ex, inviando messaggi minacciosi non solo a lei, ma anche alla madre, alla sorella e persino a un’amica della donna.
Secondo quanto ricostruito in aula, la condotta dell’uomo è stata caratterizzata da episodi di violenza domestica e psicologica, alcuni dei quali avvenuti in presenza dei figli minori. In un’occasione, l’aggressione sarebbe avvenuta nel parcheggio di un centro commerciale, alla luce del giorno e davanti a testimoni. Il quadro emerso descrive una spirale di maltrattamenti alimentata dall’abuso di alcol e sostanze stupefacenti, che avrebbe reso l’imputato incapace di controllare i propri impulsi.
Per effetto della reiterazione delle condotte persecutorie, è stato aperto un secondo procedimento, poi riunito al primo per decisione del giudice Alcide Maritati. La difesa dell’uomo, rappresentata dagli avvocati d’ufficio nominati dal tribunale, ha puntato sulla parziale incapacità dell’imputato, sostenuta dalla perizia, ma il collegio ha ritenuto pienamente sussistenti i presupposti per la condanna.
Un ulteriore procedimento per evasione è attualmente pendente, relativo alla violazione delle misure cautelari. La vittima, oggi sotto protezione, ha assistito a distanza al processo, evitando il confronto diretto con l’ex compagno.