Processo Eternit bis, ridotta la condanna a Stephan Schmidheiny: 9 anni e 6 mesi

© KATRIN BOLOVTSOVA

TORINO – La Corte d’Assise d’Appello di Torino ha ridotto a 9 anni e 6 mesi la condanna per Stephan Schmidheiny, l’imprenditore svizzero accusato di omicidio colposo per la morte di centinaia di lavoratori esposti all’amianto negli stabilimenti Eternit di Casale Monferrato. In primo grado, nel giugno 2023, la pena era stata di 12 anni. Il processo, noto come Eternit bis, era partito con l’accusa di omicidio con dolo eventuale, ma i giudici hanno nuovamente derubricato il reato a omicidio colposo.

L’inchiesta, portata avanti dalla procura di Torino, riguarda 392 casi di decessi causati da esposizione all’amianto. In primo grado, Schmidheiny era stato ritenuto colpevole per 147 morti, assolto per 46, mentre altri 199 casi erano caduti in prescrizione. In appello, l’imputato è stato assolto per ulteriori 29 casi perché “il fatto non sussiste” e altrettanti sono stati dichiarati prescritti.

Lucia Musti, procuratore generale del Piemonte, ha commentato con sobrietà: “C’è una sentenza, aspettiamo le motivazioni. Posso dire che la Procura di Vercelli, quella di Torino e la Procura generale hanno lavorato con coscienza”. Al suo fianco, i colleghi Gianfranco Colace, Sara Panelli e Mariagiovanna Compare.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Astolfo Di Amato, ha accolto con soddisfazione il verdetto parziale: “La struttura dell’accusa continua a cedere. Ricorreremo comunque in Cassazione”.

Per le parti civili, il risarcimento è stato ridimensionato: 5 milioni al Comune di Casale Monferrato, 500mila euro alla Presidenza del Consiglio. Massimiliano Quirico, direttore del comitato Sicurezza e Lavoro, ha espresso rammarico per le prescrizioni ma soddisfazione per il riconoscimento della responsabilità penale dell’imputato.

Il verdetto arriva a distanza di anni dal primo processo Eternit, chiuso nel 2014 con una prescrizione per disastro ambientale. La battaglia giudiziaria, tuttavia, non è finita: ora si attende il giudizio della Cassazione.

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