Lecce – Minacce, violenze e persecuzioni: si è chiuso con una condanna a tre anni e sei mesi di reclusione il processo a carico di un 26enne di Casarano (Lecce) accusato di aver ripetutamente minacciato di morte la sua ex fidanzata. La sentenza è stata pronunciata dalla giudice per l’udienza preliminare Francesca Mariano, al termine di un procedimento celebrato con rito abbreviato.
Il giovane, difeso dagli avvocati Roberto De Mitri Aymone e Simona Stefani, era stato sottoposto a un divieto di avvicinamento nei confronti della vittima, con contestuale applicazione del braccialetto elettronico, a seguito di una lunga serie di episodi di violenza e intimidazione. Secondo quanto emerso, la donna — residente in un comune del basso Salento e assistita in giudizio dall’avvocato Marco Buccarella — era stata minacciata ripetutamente con frasi come “se ti vedo con un altro ti ammazzo”.
Nel corso delle indagini, dichiarazioni di testimoni e messaggi acquisiti hanno rafforzato la credibilità della denuncia della donna, tanto che nelle motivazioni la giudice ha ritenuto pienamente attendibile la sua ricostruzione. Tra gli episodi più gravi, anche quello avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2023, quando l’imputato, in stato di alterazione da alcol e droghe, aveva sfondato con un pugno il vetro della porta d’ingresso dell’abitazione della ex, riportando una ferita alla mano poi medicata dal 118.
Oltre alla pena detentiva, il 26enne è stato condannato anche al pagamento di un risarcimento immediato di 10mila euro in favore della parte civile, con ulteriore quantificazione del danno da stabilire in separata sede.