Caso Pifferi, chiesto il processo per sei persone: “Tentativo di manipolare la perizia psichiatrica”

Foto di Sora Shimazak

MILANO – La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per sei persone, tra cui l’avvocata di Alessia Pifferi, Alessia Pontenani, con l’accusa di aver orchestrato un piano per simulare un grave ritardo mentale nella loro assistita, al fine di evitare la condanna all’ergastolo. L’inchiesta, condotta dal pubblico ministero Francesco Tommasi, contesta a vario titolo reati di favoreggiamento, falso ideologico, falso commesso da pubblici ufficiali e false dichiarazioni all’autorità giudiziaria.

I soggetti coinvolti, oltre all’avvocata Pontenani, sono Marco Garbarini, psichiatra consulente della difesa, e quattro psicologhe legate al carcere di San Vittore: Paola Guerzoni, Letizia Marazzi, Maria Fiorella Gazale e Federica Martinetti. Secondo la Procura, il gruppo avrebbe agito per far apparire Alessia Pifferi – condannata in primo grado all’ergastolo per l’omicidio della figlia Diana, abbandonata a 18 mesi nel luglio 2022 – come affetta da deficit intellettivo grave, per influenzare la perizia disposta dalla Corte d’Assise.

Un’inchiesta delicata, che ha già sollevato polemiche tra gli avvocati penalisti per le indagini condotte su una collega. Tra gli elementi raccolti, numerose intercettazioni ambientali e testimonianze, inclusa quella di Tiziana Morandi, ex compagna di cella della Pifferi, che avrebbe riferito al pm che l’avvocata ripeteva alla cliente: “Devi fare la scema”.

Uno dei punti centrali dell’indagine è il presunto utilizzo distorto del test di Wais, finalizzato a falsificare la diagnosi psichiatrica. L’intervento della difesa, stando agli atti, avrebbe oltrepassato i limiti di legge, cercando di influenzare l’accertamento super partes. Il procedimento è ora nelle mani del giudice per l’udienza preliminare, che dovrà valutare l’ammissibilità del processo.

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