AVELLINO – Si è chiuso con una sentenza di assoluzione il processo a carico di un uomo originario dell’Alta Irpinia, imputato per maltrattamenti in famiglia. Il procedimento si è celebrato davanti al giudice monocratico Sonia Matarazzo presso il Tribunale di Avellino, che ha disposto l’immediata liberazione dell’uomo, detenuto agli arresti domiciliari dallo scorso ottobre.
L’accusa, sostenuta dalla Procura della Repubblica di Avellino, aveva chiesto una condanna a due anni e quattro mesi di reclusione, basandosi principalmente sulla denuncia presentata dalla sorella non convivente dell’imputato. Secondo l’impianto accusatorio, l’uomo avrebbe manifestato comportamenti aggressivi all’interno del nucleo familiare, con frequenti alterazioni del comportamento dovute a un presunto abuso di alcol e psicofarmaci. Tuttavia, nessun testimone ha confermato episodi di violenza fisica né l’uso di armi. La stessa convivente dell’imputato ha escluso di essersi mai sentita minacciata o vittima di soprusi.
La difesa, affidata all’avvocato Marina Mosca, ha contestato l’intera ricostruzione, evidenziando la natura conflittuale e reciprocamente esasperata delle dinamiche familiari. Secondo la legale, i comportamenti imputati non potevano configurare il reato previsto dall’art. 572 c.p., in quanto mancavano sia la continuità e sistematicità delle condotte, sia il dolo unitario e programmatico, necessari secondo la giurisprudenza consolidata per sostenere l’accusa di maltrattamenti.
Il giudice Matarazzo ha accolto la linea difensiva, pronunciando una sentenza di assoluzione con formula piena e disponendo la revoca degli arresti domiciliari. Le motivazioni della sentenza saranno depositate nei prossimi giorni e chiariranno nel dettaglio le ragioni che hanno portato all’esito assolutorio. La decisione rappresenta una netta battuta d’arresto per la Procura, che aveva sostenuto con fermezza la tesi accusatoria.