La vicenda giudiziaria che coinvolge l’amministrazione comunale di Catania si arricchisce di un nuovo capitolo. Antonella Liotta, ex segretario generale del Comune durante la giunta Bianco, è ufficialmente indagata per falsa testimonianza. Lo si è appreso durante l’ultima udienza del processo che sta accertando responsabilità per falsi in bilancio relativi al periodo 2013-2018.
Liotta era stata convocata nuovamente a deporre su richiesta della difesa dell’ex sindaco, rappresentata dal professor Giovanni Grasso, ma ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Un diritto, questo, riconosciuto in quanto la donna risulta ora coinvolta in un procedimento connesso. A renderlo pubblico in aula è stato il suo legale, l’avvocato Antonio Giuffrida, che ha confermato l’apertura di un’indagine da parte del pm Fabio Regolo, in collaborazione con il collega Fabio Saponara.
A far scattare l’attenzione degli inquirenti è stata una denuncia presentata dall’architetto Gabriella Sardella, ascoltatrice delle udienze tramite Radio Radicale, che ha sollevato dubbi sulla veridicità delle testimonianze ascoltate. La Procura, in un atto di trasparenza processuale, ha informato tutte le parti della nuova posizione di Liotta.
L’ex dirigente, attraverso il suo avvocato, ha respinto ogni addebito, annunciando la volontà di presentarsi spontaneamente per chiarire ogni passaggio.
Intanto, davanti al giudice Alessandro Ricciardolo, ha deposto Roberto Bonaccorsi, ex assessore e commercialista, che ha spiegato le fasi della rendicontazione pubblica e i limiti del piano di riequilibrio. La sua ricostruzione ha toccato anche i rilievi critici mossi dalla Corte dei Conti nei confronti dell’ente.
L’inchiesta giudiziaria, che all’inizio sembrava solo contabile, si sta ora trasformando in uno dei casi più complessi e rilevanti della storia amministrativa recente di Catania.