Caso Almasri, il capo della Polizia ascoltato dal Tribunale dei ministri

ROMA – Proseguono gli accertamenti istruttori nell’ambito del procedimento relativo alla controversa liberazione di Osama Almasri, il generale libico arrestato su mandato della Corte Penale Internazionale e successivamente rimpatriato. Nella giornata di oggi, il Tribunale dei ministri ha convocato e ascoltato come testimone il capo della Polizia, Vittorio Pisani. L’audizione si è svolta per circa un’ora presso gli uffici giudiziari di piazzale Clodio.

La vicenda, che ha suscitato ampio dibattito politico e istituzionale, vede attualmente indagati la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i ministri Carlo Nordio (Giustizia) e Matteo Piantedosi (Interno), e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Secondo quanto trapelato, l’inchiesta prende spunto da due distinti esposti depositati nei primi mesi del 2025: il primo, a firma dell’avvocato Luigi Li Gotti, e il secondo da Lam Magok Biel Ruei, che si dichiara vittima diretta delle torture ordinate da Almasri durante il suo comando in Libia.

I magistrati stanno valutando, tra le ipotesi di reato, il peculato, il favoreggiamento e l’omissione di atti d’ufficio. Nonostante il termine ordinatorio dei 90 giorni per le indagini sia già scaduto a fine aprile, l’attività istruttoria è ancora in corso e il fascicolo resta aperto. La Procura di Roma aveva trasmesso gli atti al Tribunale dei ministri già nei mesi scorsi.

L’interrogatorio di Pisani potrebbe rivelarsi determinante per chiarire se e in che misura vi sia stata una catena decisionale interna alle istituzioni che ha portato alla scarcerazione di un uomo ricercato per crimini internazionali. La difesa degli indagati, finora, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali.

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