Ardea – Nel mese di ottobre del 2023, un’operazione dei Carabinieri portò al sequestro di 30 chili di hashish e all’arresto di tre persone in un appartamento della cittadina laziale. Tra gli arrestati figuravano un cittadino albanese di 28 anni e due italiani di 40 e 50 anni, mentre altre tre persone, tra cui una donna bulgara e due italiani, furono denunciate a piede libero. Le accuse a loro carico riguardavano il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
In primo grado, il Tribunale di Velletri, nella persona della giudice Tarantino, aveva condannato il cittadino albanese e il 40enne italiano alla pena di tre anni e sei mesi di reclusione attraverso il rito abbreviato, mentre il terzo imputato aveva optato per il patteggiamento della pena.
I due condannati avevano impugnato la sentenza davanti alla Corte d’Appello di Roma, e l’udienza di discussione si è svolta lo scorso 11 marzo. I giudici della Corte d’Appello hanno confermato la condanna nei confronti del cittadino albanese, difeso dall’avvocato Zamir Bragasi, mentre hanno assolto il 40enne italiano, assistito dall’avvocata Valentina Macor, ritenendo fondati i motivi di impugnazione.
La sentenza di assoluzione del cittadino italiano si basa sull’insufficienza di prove che ne dimostrassero il coinvolgimento diretto nello spaccio di droga. I motivi dettagliati della sentenza saranno depositati nei prossimi 90 giorni.
L’operazione di Ardea ha rappresentato un duro colpo allo spaccio di sostanze stupefacenti nella zona, evidenziando ancora una volta l’importanza dell’attività investigativa e delle operazioni delle forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità legata alla droga.