TERMINI IMERESE – Una notte di incoscienza, una corsa folle tra giovani, due vite spezzate e una famiglia distrutta. A tre anni dal tragico incidente che ha sconvolto Corleone, si apre un processo che cerca giustizia per Giulia Sorrentino e Rosario Leto, rispettivamente di 18 e 16 anni, morti in un drammatico schianto durante una gara clandestina.
Il GIP del Tribunale di Termini Imerese, Alessandra Marino, ha rinviato a giudizio Biagio Di Blanda, oggi 22enne, con l’accusa di omicidio stradale plurimo. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Danilo Angelini, Di Blanda avrebbe partecipato insieme ad altri due ragazzi a una corsa illegale su un tratto della statale, guidando a velocità estreme. Rosario Leto, che si trovava alla guida di una delle tre Fiat Punto coinvolte, ha perso il controllo del veicolo affrontando una curva tra i 130 e i 144 km/h. L’auto è finita fuori strada, uccidendo lui e la giovane Giulia Sorrentino.
Le indagini dei carabinieri, supportate da intercettazioni e consulenze tecniche, hanno permesso di delineare un quadro inquietante: quella notte si stava correndo una vera e propria gara tra amici, ignari o indifferenti alle conseguenze.
Un altro imputato, Antonino Pio Plaia, ha già patteggiato una condanna a due anni. Un terzo ragazzo sarà giudicato separatamente dal Tribunale per i minorenni.
Le famiglie delle vittime si sono costituite parte civile. I genitori di Rosario Leto sono assistiti dall’avvocato Antonio Di Lorenzo, mentre i familiari di Giulia Sorrentino sono rappresentati dall’avvocato Ornella Maria Cialona, in collaborazione con Studio3A-Valore S.p.A.
Il processo inizierà il 14 ottobre. Sarà il momento della verità, per accertare responsabilità e dare un nome a un dolore che da tre anni attende giustizia.