FIRENZE – Due agenti della polizia di Stato, in servizio presso la Volante Isolotto dell’UPG della Questura di Firenze, sono finiti a processo con l’accusa gravissima di tortura. I fatti contestati risalgono al 6 giugno 2022, quando – secondo la denuncia presentata dalla presunta vittima, un uomo quarantenne originario di Catanzaro – i due poliziotti lo avrebbero brutalmente aggredito durante un controllo stradale, dopo un lieve contatto tra le rispettive auto.
Il racconto dell’uomo è drammatico. Una volta fermato, gli agenti – identificati come due giovani di 33 e 29 anni, originari di Pompei e Polla – lo avrebbero immobilizzato con le manette, per poi colpirlo ripetutamente, sbattendogli la testa contro la carrozzeria della sua vettura e gettandolo violentemente a terra. Seguirono – sempre secondo la denuncia – minacce, calci, uso del taser, spray urticante negli occhi e perfino schiaffi al volto mentre si trovava già in Questura, con un panno premuto sulla bocca per ostacolarne la respirazione.
La querela, presentata immediatamente dopo i fatti dall’avvocato Helenio Cartaginese, ha dato il via all’indagine della Procura di Firenze, che ha acquisito anche le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza e video girati da residenti. Elementi considerati chiave nel confermare la versione dell’uomo, che fu soccorso dai carabinieri in stato confusionale e con il corpo pieno di lividi.
Difesi dall’avvocato Federico Bagattini, i due agenti hanno già affrontato una prima udienza davanti al Tribunale collegiale di Firenze. In quell’occasione si è proceduto alle richieste istruttorie, con rinvio al 25 settembre per l’inizio del dibattimento.
Il caso, che ha sollevato forti reazioni anche tra le associazioni per i diritti civili, pone interrogativi seri sul rispetto delle regole all’interno delle forze dell’ordine. Sarà compito dei giudici stabilire se quanto denunciato costituisca davvero un caso di “tortura di Stato”.