NAPOLI – Sarà il processo, fissato per il prossimo 13 ottobre, a stabilire se ci siano state responsabilità mediche nella morte di Vincenza Donzelli, l’operatrice culturale e turistica deceduta a 43 anni, cinque giorni dopo aver dato alla luce il suo primo figlio presso l’Ospedale Internazionale di Napoli. Il giudice per l’udienza preliminare Federica Colucci ha disposto il rinvio a giudizio per quattro medici coinvolti nella gestione clinica della donna.Alla sbarra ci saranno Luca Zurzolo, ginecologo di fiducia di Donzelli, convenzionato con la struttura privata; Giuseppe Alvano, medico di guardia nei giorni cruciali; Riccardo Morgera, direttore sanitario; e Francesco Del Deo, indicato come facente funzione del responsabile del reparto di Ginecologia. Tutti dovranno rispondere delle ipotizzate negligenze che, secondo la magistratura, avrebbero potuto evitare il tragico epilogo.Il procedimento prende le mosse da una lunga istruttoria tecnica: più di 20 consulenti sono stati ascoltati nel corso dell’udienza preliminare, durata oltre un anno. Alla luce delle risultanze, la giudice Colucci ha anche trasmesso alla Procura gli atti relativi ad altri tre medici della casa di cura, per ulteriori accertamenti in merito all’organizzazione e all’efficienza della struttura sanitaria. «Una casa di cura – scrive Colucci – non è una struttura alberghiera, ma deve garantire prestazioni sanitarie conformi ai protocolli».Particolarmente significative, secondo il Gup, sarebbero state le analisi del 21 luglio 2022: se valutate con la dovuta attenzione, avrebbero potuto evitare il decesso “con elevata probabilità”.La famiglia Donzelli, rappresentata dagli avvocati Gaetano Inserra, Anna Marcone e Mario Ivan Esposito, si è costituita parte civile. Il fratello della vittima, Gianluca, è stato presente a ogni udienza, nel tentativo di ottenere giustizia per una tragedia che ha lasciato un segno profondo nella comunità.


Add a comment