Morte dell’imprenditore Luigi Balestri, la Cassazione riapre il caso: si valuterà il risarcimento in sede civile

Forlì – Dopo oltre quindici anni dalla morte di Luigi Balestri, imprenditore della pubblicità deceduto il 6 gennaio 2010, la vicenda giudiziaria non è ancora conclusa. La Corte di Cassazione, in terzo grado di giudizio, ha infatti annullato la sentenza della Corte d’Appello di Bologna che aveva confermato l’assoluzione di cinque medici dell’ospedale di Tione (Trento) e del cardiologo forlivese che avevano avuto in cura Balestri nei giorni precedenti al decesso.

L’annullamento è avvenuto ai soli fini civili, poiché nel frattempo è intervenuta la prescrizione per il reato di omicidio colposo, ma il procedimento continuerà ora davanti alla Corte d’Appello civile di Bologna, che dovrà stabilire se vi siano le basi per un risarcimento alla famiglia della vittima.

Balestri, cardiopatico, era caduto dalle scale nella sua abitazione a Madonna di Campiglio. Dopo due accessi al pronto soccorso di Tione, era stato dimesso con una diagnosi di “trauma contusivo toracico e del rachide dorsale”. Pochi giorni dopo, a Forlì, morì per insufficienza miocardica acuta ed edema polmonare. Secondo la Procura, i sanitari avrebbero omesso accertamenti sullo stato cardiaco del paziente, nonostante la patologia pregressa.

Il caso era finito davanti alla Cassazione su istanza della parte civile, rappresentata dagli avvocati Max Starni e Giorgia Pellerano dopo l’assoluzione in appello anche del cardiologo personale di Balestri. La difesa dei cinque medici trentini è stata affidata agli avvocati Franco Larentis e Monica Baggia, mentre il cardiologo forlivese era rappresentato da Giangiacomo Pezzano e Roberto Roccari.

Nonostante una superperizia medica disposta in secondo grado non avesse confermato negligenze dirette, la Suprema Corte ha ritenuto necessario un nuovo esame, almeno per stabilire eventuali responsabilità civili e la sussistenza del danno. Una vicenda lunga e complessa che ora dovrà affrontare un nuovo capitolo, con al centro la tutela dei familiari e il diritto al riconoscimento di un eventuale risarcimento.

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