Morte di Alessandro Farina: cinque nuovi medici a processo per omicidio colposo

© Pranidchakan Boonrom

SALERNO – A distanza di oltre sette anni dalla tragica morte di Alessandro Farina, il ragazzo di soli 13 anni deceduto il 27 dicembre 2017 a causa di una grave forma di diabete di tipo 1 non diagnosticata in tempo, la vicenda giudiziaria si arricchisce di un nuovo capitolo. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ha disposto il rinvio a giudizio per cinque medici dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, tutti accusati di omicidio colposo e lesioni personali colpose in ambito sanitario.

I medici coinvolti nel nuovo procedimento sono Dario Iafusco, Gennaro Iannicelli, Maria Rosaria Bruno, Lucia Nazzaro e Rosario Pacifico. I nomi emergono dalla revisione di posizioni inizialmente escluse dal procedimento: le posizioni di Bruno, Nazzaro e Pacifico erano state archiviate nel corso del primo processo, mentre Iafusco e Iannicelli non erano mai stati raggiunti da un avviso di garanzia. Già in fase preliminare, tuttavia, il pubblico ministero Andrea D’Alessio aveva chiesto di approfondire le eventuali responsabilità di questi sanitari, richiesta ora accolta con il rinvio a giudizio.

La decisione giunge pochi giorni dopo che la Corte di Appello di Salerno ha confermato la condanna per altri due medici coinvolti nella medesima vicenda. Si consolida così un impianto accusatorio che chiama in causa l’intera catena di responsabilità che, secondo la Procura, ha portato alla mancata diagnosi tempestiva della grave patologia che ha condotto alla morte del giovane paziente.

Francesco Morra, sindaco di Pellezzano e zio di Alessandro, ha commentato con profondo coinvolgimento emotivo: “È una questione di giustizia, di costruzione di civiltà. Anche questa nuova fase conferma gli errori commessi quel giorno, che si sono rivelati fatali. Con l’avvocato Giovanni Conte, che ci assiste legalmente, continueremo a seguire ogni sviluppo con l’unico obiettivo di far emergere tutta la verità”.

Il legale di parte civile, l’avvocato Conte, ha ribadito che questa è una battaglia per affermare il principio della responsabilità in ambito sanitario e per prevenire futuri casi simili. Il processo sarà anche l’occasione per valutare le modalità operative del presidio ospedaliero e l’organizzazione interna nel trattamento dei casi pediatrici urgenti.

Nel frattempo, la famiglia Farina ha annunciato l’intenzione di fondare un’associazione nazionale dedicata alla prevenzione e alla diagnosi precoce del diabete nei minori, per trasformare una tragedia personale in un’opportunità di sensibilizzazione e cambiamento.