Morte dopo intervento al cuore: chiesto il processo per un chirurgo di Villa Eleonora di Palermo

Foto di Jabeer Alhassan

Si terrà, davanti al giudice per l’udienza preliminare Claudia Rosini, l’udienza che deciderà se rinviare a giudizio il cardiochirurgo M. M., indagato per omicidio colposo a seguito della morte di Salvatore Magro, 68 anni, deceduto il 9 febbraio 2024 dopo un intervento alla valvola mitrale eseguito tre mesi prima alla clinica Villa Eleonora di Palermo.

Secondo la ricostruzione formulata dal sostituto procuratore Daniele Sansone, il paziente sarebbe stato sottoposto a una minitoracotomia il 23 novembre 2023. Durante l’operazione, una costola sarebbe stata fratturata senza che l’équipe medica se ne accorgesse nell’immediato. La lesione avrebbe poi provocato un ematoma sempre più esteso, fino alla successiva scoperta della frattura con una TAC effettuata il 7 dicembre.

Nonostante un secondo intervento, le condizioni del paziente sarebbero peggiorate per via di un’emorragia interna causata da lacerazioni polmonari, provocate — secondo i consulenti tecnici della Procura — da una spicola ossea derivante dalla frattura costale. Salvatore Magro è entrato in stato vegetativo, morendo due mesi dopo.

A sostenere la famiglia della vittima, gli avvocati Claudio Pandolfini e Francesco Paolo Cardullo, che avevano depositato una denuncia dettagliata dopo il decesso. Le accuse si concentrano tanto sulla presunta negligenza durante il primo intervento quanto sulla condotta omissiva durante la seconda operazione, quando — si legge nella consulenza — i medici avrebbero dovuto stabilizzare la frattura costale anche ricorrendo a un chirurgo toracico.

Ora spetta al gup Rosini decidere se aprire il processo. Una vicenda che riaccende i riflettori sulla sicurezza chirurgica e sulla necessità di maggiore tempestività nella diagnosi post-operatoria.

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