ROMA – La versione di Mark Samson, il ventitreenne che è in stato di arresto per aver confessato la brutale uccisione della sua ex Ilaria Sula, non ha pienamente convinto la Procura di Roma, che sta tentando di sciogliere il nodo relativo al ruolo ricoperto dalla madre e dal padre durante le ore in cui la giovane ragazza veniva uccisa.
Inizialmente, era stato proprio Mark a collocare la madre, Nors Mazlapan, sulla scena dell’omicidio: infatti, nel primo confronto avuto con gli investigatori della Squadra Mobile di Roma, che l’avevano convocato in conseguenza degli esiti delle analisi eseguite sulle celle telefoniche, aveva affermato di “aver fatto tutto da solo” senza alcun aiuto, dato che la madre sarebbe stata presente in casa ma in cagionevoli condizioni di salute.
Riferiva che nel giro di tre ore avrebbe ucciso la ragazza, infilato il corpo all’interno di una valigia, ripulito la sua stanza da letto, gettato il coltello in un cassonetto – arma che, allo stato degli atti, ancora non è stata rinvenuta -, buttato stracci e tappeto sporchi di tracce ematiche; intorno alle 14 avrebbe raggiunto la zona di Poli, in provincia di Roma e gettato il cadavere della ragazza nel dirupo in cui è stato effettivamente ritrovato, per poi fare rientro a casa.
Nel corso dell’interrogatorio tenutosi innanzi al G.I.P. presso il Tribunale penale di Roma, però, si avvaleva della facoltà di non rispondere in relazione a domande specifiche formulate circa il ruolo avuto dai genitori.
A questo punto, gli organi inquirenti hanno iniziato a sospettare che potesse aver ricevuto aiuto da qualcuno.
Alle 14 di oggi, negli uffici della sezione omicidi della Squadra Mobile della Questura di Roma, è stata sentita la madre di Mark, che si è recata a Piazzale Clodio accompagnata dal suo legale, l’Avv. Fabrizio Gallo. per chiarire alcuni aspetti controversi delle dichiarazioni rese in precedenza.
Al termine dell’audizione è stato proprio l’Avv. Gallo a confermare la formale iscrizione del nome della donna nel registro delle notizie di reato con l’accusa di concorso in occultamento di cadavere, in quanto avrebbe aiutato il figlio a sbarazzarsi del corpo di Ilaria, tentando di pulire le macchie di sangue presenti in camera da letto.
La posizione del padre di Mark resta ancora al vaglio degli inquirenti, anche se per il momento non risulta sottoposto ad indagini, dato che non si trovava in casa la mattina in cui è avvenuto l’omicidio e vi ha fatto rientro solo in tarda serata.
Nel frattempo, il difensore della famiglia di Ilaria, l’Avv. Giuseppe Sforza, ha nominato un perito informatico di parte e ha dichiarato a RomaToday: “Ci interessa molto l’incrocio dei dati dello smartphone di Samson e del pc e del tablet di Ilaria per capire come si sia arrivati al loro ultimo incontro. Nel frattempo, i due passaggi importanti sono stati già fatti ossia l’esame autoptico, che ci dirà l’orario della morte di Ilaria, e l’avvio della valutazione della parte informatica. Così capiremo cosa è successo prima e dopo il delitto. Sapremo anche se Samson abbia fatto delle ricerche per sbarazzarsi del cadavere di Ilaria. Noi abbiamo dubbi che abbia agito da solo“.
G.C.