Omicidio Sharon Verzeni, Sangare si proclama innocente: chiesta la perizia psichiatrica

Nuovi sviluppi nel processo per l’omicidio di Sharon Verzeni. Durante l’udienza del 18 marzo 2025, Moussa Sangare ha negato ogni responsabilità nel delitto, ritrattando le dichiarazioni precedenti in cui aveva ammesso di aver accoltellato la vittima “a caso”.

Il tribunale ha disposto una perizia psichiatrica per stabilire se l’imputato fosse in grado di intendere e volere al momento dell’omicidio. L’esame verrà condotto dalla dottoressa Giuseppina Paulillo, che avrà 90 giorni per completare il suo lavoro. La perizia sarà discussa in aula il 22 settembre, alla presenza dei legali della difesa e dell’accusa.

L’avvocato della difesa, Giacomo Maj, ha dichiarato che il suo assistito potrebbe aver confessato sotto pressione e che la sua condizione mentale deve essere valutata con attenzione. Dall’altra parte, il pubblico ministero Sergio Monchieri sostiene che la ritrattazione sia un tentativo di ridurre la pena e che gli elementi raccolti confermino la colpevolezza dell’imputato.

Il padre della vittima, Pietro Verzeni, era presente in aula e ha espresso tutto il suo dolore per la situazione: “Sentire queste cose ci fa ancora più male.” Anche l’avvocato della parte civile, Luigi Scudieri, ha sottolineato che la ritrattazione dimostra la piena lucidità dell’imputato.

Nei prossimi mesi, l’attenzione sarà puntata sull’esito della perizia psichiatrica, che potrebbe cambiare le sorti del processo.