Voghera — Massimo Adriatici sarà giudicato per omicidio volontario. È quanto emerge dalla richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Pavia nei confronti dell’ex assessore alla Sicurezza di Voghera, accusato di aver ucciso, con un colpo di pistola, Younes El Boussettaoui la sera del 20 luglio 2021 in piazza Meardi.
La vicenda, inizialmente trattata come eccesso colposo di legittima difesa, ha subito una svolta lo scorso novembre, quando la giudice Valentina Nevoso ha chiesto la riformulazione dell’accusa, evidenziando come il comportamento di Adriatici fosse incompatibile con i limiti della legittima difesa. Il prossimo 11 settembre sarà il giudice Luigi Riganti a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio.
Secondo le ricostruzioni, Adriatici, armato di pistola regolarmente detenuta, avrebbe pedinato El Boussettaoui, coinvolgendosi in un diverbio culminato con un colpo mortale al torace. Gli inquirenti evidenziano inoltre che l’ex assessore utilizzava un proiettile a punta cava, vietato per l’uso personale, destinato invece solo al poligono.
Difeso dagli avvocati Luca Gastini e Gabriele Pipicelli, Adriatici potrebbe optare per il rito abbreviato, che prevede uno sconto di pena in caso di condanna. I familiari della vittima, rappresentati dagli avvocati Marco Romagnoli e Debora Piazza, hanno già annunciato la costituzione di parte civile, ribadendo che si è trattato di “una ronda armata finita male”.
La Procura contesta anche l’aggravante dell’abuso di potere, sottolineando come Adriatici, nella sua veste di assessore, avrebbe travalicato i limiti istituzionali previsti dal suo incarico. Ora spetterà all’udienza preliminare stabilire se il processo per omicidio volontario dovrà prendere formalmente avvio.