Per una nuova cultura della difesa

L’impegno per una nuova ed adeguata cultura della difesa ha due aspetti

La formazione di leader del mondo militare e industriale che lavorino a stretto contatto e che operino in uno scenario geopolitico ed economico caratterizzato da incertezza e complessità.

Il superamento di una diffusa ignoranza e ad una confusione concettuale che gravi danni sta arrecando alla nostra società.

Permettetemi di fare una rapidissima considerazione.

Come nel campo della salute e della malattia, a proposito della vicenda Covid è prevalsa una concezione della scienza superficiale e dogmatica che non avevano neanche i più ottusi positivisti ottocenteschi, e con questo approccio si è tradito lo spirito della grande saggezza moderna rappresentata dalla rivoluzione copernicana di Kant e dal metodo galileiano, così nelle relazioni internazionali nella drammatica fase storica che stiamo vivendo sta prevalendo una concezione semplicistica e moralistica, quasi metafisica della difesa, della genesi dei conflitti, della natura guerra, che accomuna guerrafondai e pacifisti, e che non è un caso si accompagni alla crisi se non alla morte della diplomazia. E su questo versante si tradisce un’ antica ma profondamente attuale saggezza che affonda le sue radici nel realismo di Tucidide e di Platone che vedevano la guerra strettamente connessa con la pratica politica, che è arte della mediazione, tanto che hanno la stessa radice etimologica pol, politikè techne-politica, polemos- guerra

Riprendere la saggezza con cui la nostra civiltà occidentale si è costruita significa tener fermi due valori fondamentali che essa ha prodotto, valori che si integrano perfettamente e si sostengono l’un l’altro: Il primo è l’orientamento primario verso la propria comunità, l’ amor patrio o l’interesse nazionale, di cui un necessario corollario è dotarsi di strumenti militari sempre più adeguati

Il secondo è quello che i greci chiamavano “sophrosyne” la saggezza pratica che è alle radici del arte diplomatica e dell’assidua ricerca della risoluzione dei conflitti.

Per questo è assolutamente necessario generare una visione della leadership come capacità di riconoscere la complessità del reale e di promuovere l’arte della mediazione e della negoziazione

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