Pressioni psicologiche e minacce: donna rischia il processo per il suicidio del marito

Bari – Domani si terrà l’udienza preliminare per una trentenne egiziana accusata di aver maltrattato il marito fino a spingerlo al suicidio. La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio, contestando alla donna una serie di atteggiamenti vessatori che avrebbero causato un grave stato di stress psicologico nell’uomo, fino alla tragedia avvenuta nell’aprile 2024.

Le indagini hanno rivelato come la donna insultasse il marito regolarmente, minacciandolo di impedirgli di vedere la loro figlia di tre anni e di portarla via in Egitto. Oltre agli insulti, la donna avrebbe avanzato richieste economiche insistenti e lamentato ripetutamente le condizioni della loro casa. I messaggi acquisiti dagli investigatori evidenziano un clima familiare teso e dominato dalle pressioni psicologiche esercitate dalla donna.

La vicenda giudiziaria si concentra ora sulla determinazione del nesso causale tra i maltrattamenti contestati e il gesto estremo dell’uomo. La difesa della donna sostiene che il marito soffrisse già di problemi personali e che non vi sia prova diretta di una correlazione tra i loro conflitti e il suicidio. Tuttavia, la Procura insiste sulla gravità della situazione pregressa, sostenendo che il comportamento della moglie abbia avuto un impatto devastante sullo stato emotivo della vittima.

Se il giudice accoglierà la richiesta di rinvio a giudizio, la donna dovrà affrontare un processo con accuse molto pesanti. Nel frattempo, il caso continua a suscitare grande attenzione nell’opinione pubblica, riaccendendo il dibattito sul tema dei maltrattamenti psicologici all’interno delle relazioni coniugali.