FASANO – Quattro anni e quattro mesi di reclusione. È la condanna inflitta dal giudice per l’udienza preliminare Barbara Nestore del Tribunale di Brindisi nei confronti di G.A., il giovane di 21 anni arrestato lo scorso 3 gennaio 2025 per una violenta rapina ai danni di un invalido nel pieno centro cittadino di Fasano.
Il processo si è svolto con rito abbreviato, una scelta procedurale che consente uno sconto di pena in caso di condanna. La difesa, affidata all’avvocato Umberto Sforza, aveva optato per questa strada sin dalle prime battute, vista anche la conferma degli addebiti da parte dello stesso imputato durante l’udienza di convalida.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, il giovane aveva avvicinato un uomo di 53 anni, affetto da disabilità, e gli aveva strappato con violenza il borsello, facendolo cadere rovinosamente a terra. Le grida d’aiuto della vittima avevano attirato l’attenzione del maresciallo capo Stefano Albanese, comandante della Stazione dei carabinieri di Fasano, che, pur fuori servizio e in abiti civili, non ha esitato a intervenire.
Dopo un inseguimento a piedi per le vie del centro storico, Albanese è riuscito a bloccare il fuggitivo e a trattenerlo fino all’arrivo dei colleghi in divisa. La successiva perquisizione ha permesso di rinvenire un coltello addosso al giovane, ulteriore elemento aggravante nel quadro accusatorio.
L’arresto è scattato in flagranza di reato, e la procedura giudiziaria si è conclusa nel giro di tre mesi con la sentenza di condanna. Il gesto ha avuto una forte risonanza mediatica nella comunità locale, dove l’intervento del maresciallo Albanese è stato elogiato come esempio di prontezza e spirito di servizio.
Il caso ha acceso nuovamente il dibattito sulla sicurezza urbana e sulla tutela delle fasce più vulnerabili, in un contesto in cui le aggressioni in pieno centro destano sempre maggiore preoccupazione.