TRANI – Si è aperto il processo d’appello sul cosiddetto Sistema Trani, uno dei procedimenti giudiziari più rilevanti degli ultimi anni nella città pugliese, che coinvolge funzionari comunali, dirigenti e professionisti locali. L’udienza di ieri ha visto la Corte d’Appello affrontare le richieste delle difese, tra cui quella dell’avvocato Claudio Papagno, che tutela l’ex comandante della Polizia Locale Antonio Modugno e l’istruttore contabile Sergio De Feudis. Il collegio giudicante deciderà il 23 ottobre se riaprire l’istruttoria e accogliere le richieste istruttorie aggiuntive.
Ma cos’era il Sistema Trani? Si tratta di una presunta rete corruttiva e clientelare che, secondo l’accusa, operava all’interno del Comune di Trani sfruttando risorse pubbliche in modo illecito. Le indagini, iniziate nel 2014 e condotte dall’allora PM Michele Ruggiero, hanno portato a diverse misure cautelari e alla scoperta di alterazioni informatiche, peculato, falsi documentali e pressioni politiche per influenzare gli appalti. Il primo filone, con accuse più politiche, ha prodotto alcune assoluzioni; il secondo, più tecnico-contabile, ha portato a condanne pesanti.
Tra gli imputati: Sergio De Feudis, condannato a 9 anni e 6 mesi; Antonio Modugno a quasi 6 anni; Edoardo Savoiardo a 5 anni e mezzo; Domenico Guidotti a 1 anno. L’ex consigliere comunale Maurizio Musci, difeso dagli avvocati Amleto Carobello e Mario Malcangi, è stato condannato per tentata concussione politica.
Il Comune di Trani si è costituito parte civile, rappresentato dall’avvocato Bepi Maralfa, mentre parte civile è anche Vincenzo Giachetti, che avrebbe denunciato Musci. Sullo sfondo, la condanna dello stesso PM Ruggiero, nel frattempo giudicato colpevole a Lecce per falso ideologico nei verbali che portarono agli arresti iniziali.