TRENTO – Auto di lusso, lingotti d’oro, festini esclusivi e traffici illeciti: la famiglia Agostini è finita al centro della maxi-operazione “Sciabolata” condotta dalla Guardia di Finanza di Trento, con 70 persone indagate e beni sequestrati per oltre 12 milioni di euro. Claudio Agostini, 69 anni, imprenditore già condannato per violenza sessuale e circonvenzione d’incapace, è accusato di aver gestito un’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti e al riciclaggio di denaro sporco.
Al suo fianco figurano i figli Alessio (42) e Gabriele (39), e la compagna Lilia Vacarciuc, moldava di 43 anni. Secondo la Procura, Claudio utilizzava i locali di famiglia – come il Green Tower di Trento o lo Chalet Tower Pub di Andalo – per smerciare cocaina. Gabriele si occupava della trasformazione del denaro in oro fisico: in un’intercettazione si parla di 120 mila euro convertiti in lingotti. A firmare l’indagine è il sostituto procuratore Marco Gallina, con il procedimento affidato alla giudice per le indagini preliminari Ilaria Parolari.
Alessio Agostini è invece accusato di aver corrotto l’ex presidente di Patrimonio del Trentino, Andrea Villotti, per ottenere il Grand Hotel Imperial di Levico Terme con una gara pilotata. In cambio, avrebbe offerto pranzi di lusso, accessi gratuiti alla spa dell’Hi Hotels e beni di marca come borse Louis Vuitton.
L’avvocato difensore di Claudio Agostini, Stefano Ghedina, ha parlato di “un impianto accusatorio tutto da verificare”. Anche gli avvocati di Gabriele e Alessio, rispettivamente Chiara Degasperi e Paolo Merz, hanno annunciato battaglia legale.
Al vaglio anche presunti festini a luci rosse all’interno della spa dell’hotel, frequentati da noti esponenti della “Trento bene”. Un’indagine che apre scenari sconcertanti sul legame tra impresa, droga e potere.