MILANO – Oltre 600mila euro di danni richiesti e tre imputati per una sfilza di episodi violenti e intimidatori legati al mondo degli ultrà milanisti. Si è tenuta ieri un’udienza cruciale del processo in corso davanti alla sesta sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta dal giudice Ilaria Simi, che vede imputati Francesco Lucci, Christian Rosiello e Riccardo Bonissi. Tutti accusati di far parte di un’associazione per delinquere dedita ad aggressioni ed estorsioni, nel contesto delle infiltrazioni criminali nelle Curve dello stadio di San Siro.
Il pubblico ministero Paolo Storari ha chiesto le condanne: sei anni e dieci mesi per Lucci – fratello dell’ex capo ultrà Luca –, quattro anni e dieci mesi ciascuno per Rosiello, noto ex bodyguard del cantante Fedez, e per Bonissi. A carico degli imputati anche numerosi episodi documentati da intercettazioni e riprese video, tra cui il pestaggio ai danni del personal trainer Cristiano Iovino e un’aggressione in un ristorante di via Capecelatro nel maggio 2024.
Le parti civili, Milan e Lega Serie A, hanno avanzato richieste di risarcimento: 458mila euro dal club rossonero, rappresentato dall’avvocato Enrico De Castiglione, e 200mila euro dalla Lega, con l’avvocato Salvatore Pino. I danni richiesti riguardano la lesione dell’immagine e i costi di sicurezza sostenuti dalle società.
Il processo si svolge con rito abbreviato, con sentenza attesa per il 17 giugno. L’arringa difensiva dell’avvocato Jacopo Cappetta, legale dei tre imputati, è prevista per il prossimo 5 giugno. I tre erano inizialmente a giudizio con rito ordinario, poi mutato dopo l’aggravamento delle contestazioni da parte della Procura.