Ventimiglia, operaio muore cadendo da una scala: a giudizio il figlio. La difesa: “Solo un tragico incidente”

IMPERIA – Una morte improvvisa e un dolore doppio per chi ha perso un padre e ora rischia una condanna penale. È il caso finito davanti al giudice monocratico Giovanni Casella del Tribunale di Imperia, dove si sta celebrando il processo per la morte di un operaio 51enne, deceduto nel 2022 dopo una rovinosa caduta da una scala, mentre si trovava nel cortile di un’abitazione per un sopralluogo legato a lavori edili.

Alla sbarra c’è il figlio della vittima, titolare formale della ditta per la quale il padre lavorava. Con lui, imputati anche un imprenditore e il proprietario dell’immobile. Ma il Pubblico Ministero, Silvia Brunelli, ha chiesto la condanna solo per il giovane: otto mesi per omicidio colposo.

Secondo l’accusa, quello non fu un sopralluogo, ma una giornata lavorativa irregolare a tutti gli effetti, come indicano gli abiti da lavoro e la presenza di altre persone nel cantiere. “Il padre è salito su una scala, si è aggrappato a un palo che non ha retto, provocando la caduta fatale”, ha spiegato il PM. “Il figlio ha una responsabilità oggettiva, pur in un contesto umano drammatico”.

Ma l’avvocato Marco Bosio, difensore del giovane, ha respinto ogni accusa. “Questa tragedia è anche personale: il ragazzo ha perso il padre. Non era presente al momento della caduta, non ha dato istruzioni, e la scala era adeguata per osservare, non per salire sul muretto”, ha dichiarato in aula.

L’udienza, densa di emozioni, è stata aggiornata al 25 giugno per le repliche. Resta da capire se per la giustizia l’errore umano di un padre esperto possa essere scaricato sul figlio, o se si tratti di un incidente ineluttabile, privo di colpe.

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