IVREA – Dopo mesi di dibattimento, il Tribunale di Ivrea si appresta a emettere la sentenza sul processo per il tragico incidente ferroviario avvenuto il 23 maggio 2018 ad Arè di Caluso, nel Torinese. La collisione tra un treno regionale e un camion impiegato in un trasporto eccezionale costò la vita a due persone: il macchinista del convoglio e uno degli autisti del mezzo pesante. Altri ventitré passeggeri rimasero feriti, alcuni in modo grave. Una notte che la comunità locale ricorda ancora come segnata da “fuoco e acciaio”.
Gli imputati principali sono Darius Zujius, 46 anni, lituano, alla guida del camion, e Wolfgang Oberhofer, 51enne altoatesino, titolare dell’impresa incaricata dell’operazione di trasporto. Entrambi rispondono di omicidio stradale aggravato, lesioni personali stradali gravi e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti, con l’aggravante della cooperazione colposa tra i reati. Sono assistiti dagli avvocati Alfred Gschnitzer e Carlo Bertacchi.
Secondo la ricostruzione della Procura, la responsabilità dell’incidente deriverebbe da una catena di errori, in particolare dalla scelta di un percorso inadeguato, dall’assenza di adeguate misure di sicurezza e dalla mancata comunicazione con le autorità ferroviarie. La notte dell’incidente, alle 23:15, il camion guidato da Zujius rimase bloccato sui binari a passaggio a livello chiuso, mentre stava attraversando in condizioni ritenute critiche. Il treno, partito da Ivrea e diretto a Torino, non ebbe il tempo di frenare e impattò violentemente contro il mezzo.
Il processo, iniziato il 2 febbraio 2024, ha visto la partecipazione costante dei familiari delle vittime, che attendono ora la decisione del giudice con la speranza di ottenere un riconoscimento chiaro delle responsabilità. L’udienza finale è prevista nei prossimi giorni, e con essa potrebbe chiudersi un capitolo doloroso che ha lasciato segni profondi nella memoria collettiva del Piemonte.