Milano, ultrà come “milizie private”: attesa per la sentenza nel maxi-processo di San Siro

È attesa per oggi la sentenza del processo “Doppia Curva”, celebrato con rito abbreviato nell’aula bunker di San Vittore. Il procedimento coinvolge 16 imputati legati ai gruppi ultrà della Curva Nord dell’Inter e della Curva Sud del Milan, accusati di aver costruito – e gestito per anni – un sistema parallelo di potere attorno allo stadio Meazza, fatto di estorsioni, pestaggi, prestiti usurai e intimidazioni. A guidare l’accusa è il pubblico ministero Paolo Storari, che ha chiesto condanne per un totale di 105 anni di reclusione.

Secondo l’impianto accusatorio della Direzione distrettuale antimafia, le due tifoserie avrebbero agito come vere e proprie “milizie private”, dotate di gerarchie interne, regole autonome e fonti di finanziamento indipendenti. Parcheggi, paninari, biglietti, merchandising: un’economia sommersa che faceva leva su violenza, omertà e relazioni ambigue con le stesse società calcistiche. La giudice Rossana Mongiardo si pronuncerà oggi sui singoli capi d’imputazione.

Nel dettaglio, sul fronte interista, il pm ha richiesto 9 anni per Andrea Beretta, ex leader della curva oggi collaboratore di giustizia, 8 per Marco Ferdico, 7 anni e 4 mesi per Francesco Intagliata, 7 anni per Giuseppe Caminiti e Christian Ferrario, e a scalare condanne per altri esponenti del tifo organizzato. Per la Curva Sud, si segnala la richiesta di 10 anni per Luca Lucci, già noto per episodi di violenza e in questo procedimento imputato anche per tentato omicidio e associazione per delinquere.

I legali di molti imputati, tra cui gli avvocati Gabriele Bordoni, Matteo Tavone e Giovanni Dominici, hanno insistito sull’assenza di prova del vincolo associativo e sulla genericità delle dichiarazioni accusatorie, mentre Inter, Milan e Lega Serie A, costituite parte civile, reclamano risarcimenti per oltre un milione di euro.

Il processo, durato mesi, ha messo a nudo un sistema pervasivo e radicato, al confine tra passione sportiva e criminalità organizzata. Se oggi le richieste di condanna verranno accolte, sarà una svolta nel contrasto al fenomeno ultrà come potere occulto degli stadi italiani.

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