Mohammed El Hamarwa assolto: due anni e tre mesi in carcere da innocente

LOCRI – È durata due anni e tre mesi la detenzione di Mohammed El Hamarwa, 29 anni, arrestato all’arrivo in Italia e accusato di essere uno scafista. Il Tribunale di Locri ha pronunciato nei giorni scorsi una sentenza di assoluzione piena, riconoscendo che Mohammed non aveva commesso alcun reato. E che, soprattutto, non era uno degli organizzatori della traversata.

Era il 14 novembre 2022 quando Mohammed, partito dall’Egitto per raggiungere l’Europa, sbarcava a Roccella Ionica a bordo di un motopeschereccio carico di 263 migranti, giunto nelle acque italiane dopo un’avaria e un lungo traino. Quel giorno fu portato direttamente nel carcere di Locri, dove è rimasto fino al 7 aprile 2025, giorno della sua scarcerazione.

L’accusa, sostenuta dalla procura di Locri, si fondava sulle dichiarazioni rese da quattro migranti di origine pakistana subito dopo lo sbarco. I testimoni indicarono cinque egiziani come responsabili della traversata. Tre dei quattro accusatori sono poi scomparsi, rendendosi irreperibili, mentre il quarto è stato ascoltato all’incidente probatorio, ammettendo di aver scelto i cinque nomi da un set fotografico limitato a soli 19 volti, nonostante i migranti a bordo fossero oltre 260.

Mohammed, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha rifiutato il patteggiamento, a differenza degli altri quattro egiziani che hanno scelto la via abbreviata, ottenendo condanne a tre anni. Lui, invece, ha sempre chiesto di essere giudicato per dimostrare la sua innocenza.

E a dimostrarla c’erano proprio due cellulari sequestrati allo sbarco, mai analizzati dagli inquirenti. Nei dispositivi erano salvati video e fotografie che lo ritraevano nella stiva con gli altri migranti, senza alcun ruolo di comando, e persino in un capannone dove i trafficanti lo avevano tenuto prigioniero in attesa del pagamento.

Una vicenda che ha sollevato nuove ombre sulle modalità di identificazione degli scafisti, spesso basate su testimonianze sommarie e procedure affrettate. Intanto, Mohammed può tornare dalla sua famiglia in Egitto, ma dopo oltre 800 giorni di carcere da innocente, nulla potrà restituirgli il tempo perduto.