Un padre assente, una madre che non ha mai smesso di denunciare quel vuoto e una bambina cresciuta senza alcun sostegno economico e affettivo da parte del genitore. È la storia che finirà davanti a un giudice a partire da febbraio 2026, quando un 50enne originario di Isernia dovrà rispondere dell’accusa di violazione degli obblighi di assistenza familiare.Secondo quanto emerge dagli atti, l’uomo avrebbe progressivamente interrotto ogni rapporto con la figlia nata a maggio 2018. La madre, una donna padovana, ha raccontato nel suo esposto che già dai primi mesi il compagno mostrava un atteggiamento distante, evitando incontri e occasioni importanti. Non solo non partecipò al battesimo, ma in occasione del primo compleanno della bambina si presentò senza neppure un dono.Il sostituto procuratore Sergio Dini, titolare del fascicolo, ha firmato un decreto di citazione a giudizio dopo aver ricostruito i versamenti effettuati dall’uomo: appena quattro contributi economici tra il giugno 2018 e il luglio 2019, con un’interruzione definitiva delle erogazioni subito dopo. Un comportamento che ha costretto la madre, assistita dall’avvocato Federico Alati, a rivolgersi alla Procura e poi al Comune di Padova per ottenere la dichiarazione di estraneità affettiva ed economica del genitore.Neppure i tentativi di mediazione hanno avuto esito positivo. La donna portò più volte la figlia sia a casa sia sul posto di lavoro del padre, nella speranza di un riavvicinamento. Ma l’ultimo incontro risale all’agosto 2020. Da allora, l’uomo avrebbe tagliato ogni contatto, tornando in Molise senza fornire più alcuna notizia di sé.La bambina, oggi di sette anni, cresce senza alcun contributo paterno. Il processo servirà a chiarire le responsabilità dell’imputato e a stabilire se davvero abbia volontariamente omesso di garantire alla figlia non solo un sostegno economico, ma anche una presenza morale e affettiva.
