Dopo sei anni di attesa e battaglie legali, la vicenda del piccolo Giacomo, morto a soli due anni per presunti errori medici, arriva davanti al Tribunale di Roma. Il GUP ha accolto la richiesta della Procura, disponendo il rinvio a giudizio di cinque medici dell’Ospedale Bambino Gesù: Antonio Ammirati, Mario Salvatore Russo, Sonia Albanese, Matteo Trezzi e Roberta Iacobelli. L’udienza è fissata per il 19 novembre 2025.
La vicenda, resa pubblica dal nonno del bambino, l’avvocato Giacomo Francesco Saccomanno, si trascina da oltre sei anni. Il piccolo, affetto da problemi cardiaci per cui era stato impiantato un pacemaker, morì il 1° gennaio 2019 dopo un aggravamento improvviso. Secondo la ricostruzione dell’avvocato Saccomanno, i medici avrebbero sottovalutato la gravità delle sue condizioni e rinviato un intervento urgente nonostante i segni di peggioramento.
La prima fase dell’inchiesta si era conclusa con un’archiviazione, ma la successiva denuncia del nonno contro i periti — Alessandro Giamberti, Nicola Principi e Martina Focardi — per presunta falsa perizia, ha portato alla riapertura delle indagini. Dopo nuovi accertamenti tecnici, il Pubblico Ministero ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dei cinque medici.
L’avvocato Saccomanno, assistito dai legali Domenico Naccari e Jacopo Macrì, ha espresso soddisfazione per una decisione che considera “un primo passo verso la verità”. Ringraziamenti anche alla dottoressa Maria Francesca Cento e ai consulenti di parte “che hanno combattuto per far emergere ciò che era stato occultato”.
“Giacomo non tornerà — ha dichiarato Saccomanno — ma almeno chi ha delle responsabilità dovrà rispondere davanti alla giustizia terrena”.
Una vicenda che riaccende il dibattito sulla responsabilità medica e sulla trasparenza delle strutture sanitarie pubbliche.