Processo bloccato, imputati liberi: il fallimento del caso China Truck a Prato

Il processo “China Truck” è ormai sinonimo di stallo giudiziario. A quattordici anni dall’avvio delle indagini e a sette dagli arresti, la maxi-inchiesta sulla presunta mafia cinese di Prato non è mai arrivata a un’udienza dibattimentale.

Il punto critico riguarda le intercettazioni telefoniche: migliaia di conversazioni in lingua cinese, ritenute decisive per sostenere l’accusa di associazione mafiosa. L’ultima traduttrice incaricata ha consegnato un lavoro giudicato inaffidabile, con frasi senza data, nomi cancellati e interi passaggi omessi. Il pm Lorenzo Gestri ha chiesto al collegio di dichiararlo inutilizzabile, e la richiesta è stata accolta. La professionista, nel frattempo, è rientrata in Cina, annunciando di non tornare prima del 2026.

Così, l’udienza fissata a fine settembre si è chiusa con un nulla di fatto e un nuovo rinvio al 17 novembre. Senza traduzione, il processo non può cominciare. Eppure le accuse erano state costruite su una rete criminale complessa: Zhang Naizhong al vertice, indicato come il “capo dei capi”, con attività che spaziavano dal traffico di droga al riciclaggio; al suo fianco Zhang Dayong, detto Asheng, e la compagna Xiaoquing Gong, entrambi uccisi in un agguato a Roma.

Il caso è reso ancora più paradossale dal fatto che Zhang sia già stato assolto per usura, l’unico reato formalmente contestato fino a oggi. Nel frattempo le segnalazioni di attività illecite riconducibili alla criminalità cinese non si sono mai interrotte.

Molti osservatori sottolineano le difficoltà oggettive: la molteplicità dei dialetti cinesi, come quelli del Fujian e del Wenzhou, rende complesso il lavoro di traduzione. Ma resta la sensazione di un processo segnato da fughe, reticenze e misteriose sparizioni, che hanno trasformato quella che doveva essere un’inchiesta esemplare in un simbolo di impotenza del sistema giudiziario italiano.

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *